domenica 24 giugno 2012

CARAVAGGIO

Caravaggio, violento, assasino e geniale protagonista di una vita tormantata spesa tra il lusso e la raffinatissima cultura dei palazzi romani del principio del Seicento e la faccia della strada, tra sgherri e prostitute. Questa è la nota leggenda della vita di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio dal luogo da cui proveniva, creata ad arte e biografi a cui però il materiale non ebbe mai a mancare.
Ma oggi, sfrondata da qualsiasi intento di parte e grazie alla ricchezza di scoperte e di studi sul pittore, resta la vicenda di una personalità fedele a principi che effetivamente contrastavano non tanto con la morale comune, quanto con l'indirizzo culturale delle istituzioni del tempo. Malgrado questo, fin dagli esordi trovò potenti estimatori che ne promossero le idee, prima che la pittura. Il cardinale Francesco Maria Del Monte, Vincenzo Giustiniani, i fratelli Mattei erano tutti parte di una cogerie nelle quale andavano sviluppandosi le stesse speculazioni per le quali l'Inquisizione perseguirà l'altra drende personalità del tempo, l'altro padre della modernità, Gallileo Gallilei, anch'egli in protetto di Del Monte, altra faccia della stessa medaglia.
Narciso
Michelangelo Merisi nacque il 29 settembre 1571 a Milano, figlio di Lucia Aratori e Fermo Merisi, architetto, sovrintendente e amminastratore di casa di Francesco Sforza, apopartenente a un ramo cadetto dell'importante dinastia milanese e marchese di Caravaggio, una cittadina a pochi chilmetri di distanza da Milano.











          

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